Non-Death Yoga

Yoga della Non-Morte

CW32_No.86

The Buddhist Yogi C. M. Chen


The Non-Death Yoga is based upon the Chaja Chimbo. This is the Great Symbolism. To understand the Great Symbolism we must clearly comprehend Buddhist philosophy. In the world there are two great philosophic divisions: one is the philosophy of materialism, the other is the philosophy of spiritualism. Buddhist philosophy, however, belongs to neither of these schools. Rather, Buddhists maintain that there is no difference between spiritualism and materialism.

In Buddhist Tantra "Lung-Hsin Ne-Mae" is practiced. Lung means energy or breathing (Wisdom breathing). Hsin means mind. Non-Death Yoga belongs to the category of Ku-Hsin Ne-Mae. Ku means body, Hsin means mind. Here there is no difference between body and mind, they are completely identified. All one-sided views have been totally exposed.

Lo Yoga della Non-Morte è basato sul Chaja Chimbo. Questo è il Grande Simbolismo. Per capire il Grande Simbolismo dobbiamo capire chiaramente la filosofia buddista. Nel mondo esistono due grandi divisioni filosofiche : una è la filosofia del materialismo, l'altra è la filosofia dello spiritualismo. La filosofia buddista, comunque, non appartiene a nessuna di queste due scuole. Piuttosto, i buddisti sostengono che non esiste differenza tra spiritualismo e materialismo.

Nel Tantra buddista viene praticato il 'Lung-Hsin Ne-Mae'. 'Lung' significa energia o respirazione (respirazione di Saggezza). 'Hsin' significa mente. Lo Yoga della Non-Morte appartiene alla categoria del 'Ku-Hsin Ne-Mae'. 'Ku' significa corpo, 'Hsin' significa mente. Qui non esiste differenza tra corpo e mente; sono completamente identificati. Tutte le concezioni unilaterali sono state totalmente svelate.

From the Consequence (final) position of Nirvana, there is no birth and no death. This is called Seh-Ji Mae, Jeg-Ji Mae in Tibetan. Hence, we recognize three types of non-dualism: the beginning or causal position maintains that matter and mind are not different. In the intermediate or course position, we learn the practices of Lung-Hsin Ne-Mae and Ku-Hsin Ne-Mae. Lung-Hsin Ne-Mae is the practice of the second and third initiations. There, mind and energy are identified which gives birth to the experience that mind and body are not different. This is Ku-Hsin Ne-Mae. Hence the advanced stages of Ku-Hsin Ne-Mae is in the Consequence (final) position. Non-Death Yoga is a practice of the Consequence position giving birth to the full Enlightenment of Nirvana--no death, no birth. A Chinese explanation is that Nir means no birth, Vana means no death. Thus, Nirvana is non-death, is full Enlightenment, is non-birth and non-death.

The ten Dharmadhatus are based upon the background of three principles: Materialism, Spiritualism and Non-duality (birth, death, spiritualism, and materialism are identified and harmonized).

Secondo la posizione 'Conseguenza' (finale) del Nirvana, non esiste nascita e (non esiste - NdT) morte. Questo viene chiamato 'Seh-Ji Mae', 'Jeg-Ji Mae' in tibetano. Da ciò, riconosciamo tre tipi di non-dualismo : la posizione iniziale o casuale sostiene che materia e mente non sono differenti. Nella posizione intermedia o direzione impariamo le pratiche del 'Lung-Hsin Ne-Mae' e 'Ku-Hsin Ne-Mae'. Lung-Hsin Ne-Mae è la pratica della seconda e terza iniziazione. Qui, mente ed energia vengono identificate come ciò che genera l'esperienza che mente e corpo non sono differenti. Questo è Ku-Hsin Ne-Mae. Da ciò, gli stadi avanzati di Ku-Hsin Ne-Mae sono (presenti - NdT) nella posizione 'Conseguenza' (finale). Lo Yoga della Non-Morte è una pratica della posizione 'Conseguenza' che dà vita alla completa Illuminazione del Nirvana senza morte e senza nascita. La spiegazione cinese è che 'Nir' significa 'nessuna nascita', 'Vana' significa 'nessuna morte'. In questo modo, Nirvana è non-morte, è piena Illuminazione, è non-nascita e non-morte.

I dieci Dharmadhatu sono basati sui dati di tre princìpi : Materialismo, Spiritualismo e Non-dualità (nascita, morte, spiritualismo e materialismo vengono identificati ed armonizzati).

1. The lowest dharmadhatu is the hell realm. Here the one-sided view of materialism sinks one into great torment. The greater the attachment and paranoia for material security, the deeper one falls. Just as a piece of wood will float on top of the water, a stone will sink directly to the bottom of the ocean. But history and current crises have proven several times over that no political party, sect, cult, etc., can sever the bondage of man's inner sorrow. No cheap politician could ever entice those individuals of altruistic action and intention to follow him. Such individuals are bent upon genuine liberation; they see politics for what it is: the gateway to ego-hood, cruelty, treachery, hypocrisy and lunacy. This is the hell realm of extreme materialism. These individuals are perhaps demonic, but definitely not humane. There is no one sincerely engaged upon the path of human fulfillment who does not see through these charlatans in political disguise. Remove the mask and expose the dharmadhatu of these grotesque hell beings. A Buddhist practitioner sees that such hell beings are not engaged for the benefit of mankind, but for profit, fame, wealth, power, and all other forms of materialism.

1. Il Dharmadhatu inferiore è il reame infernale. Qui la concezione unilaterale del materialismo affonda la persona in un grande tormento. Maggiore l'attaccamento e la paranoia per la sicurezza materiale, più profondamente si cade. Proprio come un pezzo di legno galleggerà a pelo d'acqua, una pietra affonderà al fondo dell'oceano. Ma la storia e le crisi correnti hanno dimostrato molte volte che nessun partito politico, setta, culto, ecc, può recidere il legame di molte sofferenze interiori. Nessun politico dozzinale potrebbe mai allettare a seguirlo quegli individui (rivolti - NdT) ad azioni e intenzioni altruistiche. Tali individui sono orientati verso una liberazione genuina; essi vedono la politica per ciò che è : la via verso egolatria, crudeltà, inganno, ipocrisia e follia. Questo è il reame infernale dell'estremo materialismo.

2. Next is the ghost dharmadhatu. It is a little better than the hell realm because its beings were not as cruel as those who fell into hell. But still they have a hunger for gross materialism and are very selfish. They want to share their food with no one, and have ravenous appetites. Hungry ghosts are portrayed with a huge stomach and an extremely thin neck; they are insatiable because the thin neck does not permit food to enter the large stomach. The large belly is the reward for those persons who are extremely possessive. They want it all for themselves, they do not want to share even a small crumb with others. There are many hungry ghosts with human bodies. They have no Bodhicitta. Even in a spiritual organization, one can find several prominent hungry ghosts, whose wealth, knowledge, etc. is just for the glorification of their own ego, rather than sharing with others. This is the dharmadhatu of the hungry ghost.

2. Il successivo è il Dharmadhatu degli spiriti. E' un po' meglio del reame infernale perché i suoi esseri non furono così crudeli come quelli che caddero nell'inferno. Ma hanno ancora la brama per un materialismo grossolano e sono molto egoisti. Non vogliono condividere il loro cibo con nessuno, ed hanno appetiti rapaci. Gli spiriti affamati vengono raffigurati con uno stomaco enorme ed un collo estremamente sottile; sono insaziabili perché il collo sottile non consente al cibo di entrare nell'ampio stomaco. Il grande ventre è la ricompensa per queste persone che sono estremamente possessive. Vogliono tutto per se stesse, non vogliono condividere con gli altri nemmeno una minuta briciola. Esistono molti spiriti affamati con corpi umani. Essi non hanno Bodhicitta. Persino in una organizzazione spirituale si possono trovare diversi importanti spiriti affamati, la cui ricchezza, conoscenza, ecc. esiste soltanto per la glorificazione del proprio ego, piuttosto che essere condivisa con altri. Questo è il dharmadhatu dello spirito affamato.

3. The animal dharmadhatu is higher than the ghost because its beings are a little more generous. Also, they fulfill some function in helping others. The ox plows the fields, the cat drives away mice, the bee makes honey, the pig offers its flesh and the dog will guard your door. So the animal has a little tiny bit of spiritualism; but when it comes to eating food, the parents will fight their children over a tiny morsel. The love of food is still much greater than the love of even their own family. This is the animal realm.

The above are the lower three realms, henceforth the materialism is less and spirituality increases.

3. Il dharmadhatu degli animali è più elevato rispetto a quello degli spiriti, perché i suoi esseri sono un poco più generosi. Inoltre, essi adempiono qualche funzione nell'aiuto degli altri. Il bue ara i campi, il gatto allontana i topi, l'ape produce miele, il maiale offre la sua carne e il cane controllerà la vostra porta. In questo modo, l'animale possiede un piccolissimo barlume di spiritualismo; ma quando si arriva al consumo del cibo, i genitori combatteranno la loro prole per un piccolo boccone. L'amore per il cibo è tuttora maggiore persino dell'amore per la loro stessa famiglia. Questo è il reame dell'animale.

Questi citati sopra sono i tre reami inferiori, d'ora in avanti il materialismo è minore e lo spiritualismo si incrementa.

4. The next state is the dharmadhatu of man. It lies midway between materialism and spiritualism, between Buddhism and non-Buddhism. It is the best position from which to develop Buddhahood. Within the human realm all ten dharmadhatus are manifested. A man may become an asura, arhat, God, Bodhisattva or Buddha. Likewise, a man may fall into the three lower states of hell, ghost, or animal. So do not be fooled by external facades; we can observe the class of beings by the quality and altruism of their activity. The human realm is analogous to a bridge from which one may pass to the shore of Godhood, or to the three lower states. Beyond both shores lies Buddhahood. Man has a wide spectrum from which to choose, a rich and versatile position indeed.

4. Lo stato successivo è il dharmadhatu dell'uomo. Si colloca a metà strada tra materialismo e spiritualismo, tra Buddismo e non-Buddismo. E' la migliore posizione da cui sviluppare Bodhicitta. All'interno del reame umano tutti i dieci dharmadhatu si manifestano. Un uomo può diventare asura, arhat, Divinità, Bodhisattva o Buddha. Parimenti, un uomo può cadere entro i tre stati inferiori di essere infernale, spirito o animale. In questo modo non si deve essere ingannati dalla facciata esterna; possiamo osservare la classe di esseri mediante la qualità e l'altruismo della loro attività. Il reame umano è analogo ad un ponte tramite cui si possa passare alla riva della Divinità, oppure ai tre stati inferiori. Al di là di entrambe le rive, è collocata la Buddhità. L'uomo ha un'ampia panoramica da cui scegliere; in verità una posizione versatile e ricca.

5. Above the human realm is the asura dharmadhatu; these beings have done numerous good deeds when they were in the human realm but did them with excessive envy and anger toward God. This extra envy prevents them from entering the territory of the gods. They usually fight with God.

5. Al di sopra del reame umani c'è il dharmadhatu degli asura. Questi esseri hanno compiuto numerose gesta positive quando erano nel reame umano, ma agirono con eccessiva invidia e rabbia verso la Divinità. Questa pervicace invidia impedisce loro di entrare nel territorio degli dei. Sono soliti combattere con le Divinità.

6. Next is the heaven dharmadhatu. The first kind is the heaven of desire. Their good deeds were done with humility and free from envy. Unfortunately, they colored their deeds with the desire for materialism in a delicately subtle fashion. They are above the asura because they do not have envy; thus they never fight amongst each other or cause wars. Gods are almost completely free from envy so their food is very easy to obtain. Whenever they want to eat, food automatically comes to them. It is not necessary to go to a Chinese restaurant or engage a cook. Whatever he thinks just naturally comes to him. Surely their spiritualism is much more than the asuras.

6. Dopo, c'è il dharmadhatu del cielo. Il primo tipo è il cielo del desiderio. Le loro [degli abitanti ¡V NdT] buone attività furono attuate con umiltà e libere da invidia. Purtroppo, essi 'arricchirono' i loro eventi con il desiderio di materialismo in un modo delicatamente sottile. Essi sono superiori agli asura perché non possiedono invidia; parimenti non combatteranno mai l'uno contro l'altro o causeranno guerre. Gli Dei sono quasi completamente liberi dall'invidia, così il loro cibo è molto facile da ottenere. Ogni qual volta desiderano mangiare, il cibo arriva a loro in modo automatico. Non è necessario andare ad un ristorante cinese o assumere un cuoco. Ogni qual volta si pensa (al cibo) esso perviene in modo naturale. Certamente il loro spiritualismo è molto maggiore di quello degli asura.

The second kind of heaven is the heaven of form. The subtle desire for materialism in the heaven of desire is refined even more. These gods do not desire to eat food at all. They love to see the form of spiritual beings. Therefore they have not yet freed themselves from the subtle materialism. We might say that they "eat" spiritual food of the form with their eyes or mind. When there is no materialism, there is no form. But these gods feast their eye of consciousness on all sorts of lights, spiritual forms, divinations, and other beautiful sights. Their spiritualism is more than those of the heaven of desire.

Il secondo tipo di cielo è il cielo della forma. Il sottile desiderio di materialismo nel cielo del desiderio (qui) viene raffinato ancor più. Questi dei non desiderano affatto cibarsi. Essi amano la forma degli esseri spirituali. Perciò essi non si sono ancora liberati da un materialismo sottile. Potremmo dire che essi 'mangiano' il cibo spirituale della forma con gli occhi o con la mente. Quando non c'è materialismo, non c'è forma. Ma questi dei  appagano il proprio occhio di consapevolezza con ogni tipo di luci, forme spirituali, divinazioni ed altre visioni magnifiche. Il loro spiritualismo è maggiore di quello del cielo del desiderio.

The third kind is heaven of non-form. The gods indulge in a purely spiritual meditation-light without form. This is the highest form of meditation of the high self of Hinduism or Taoism. The sages of these traditions do not go beyond this point. If we wish to go further we must utilize the vehicle of Buddhism. Buddhists maintain that this refined meditative light is still within the realm of spiritualism and subtle materialism. This light must be gnosticized by the Sunyata before it is entirely free. Hindus fail to realize this and fall into the duality of God and his meditative light as being separate entities. This is merely the highest and most subtle discrimination between spirituality and materiality. Buddhist eliminates this dichotomy with the Sunyata of non-self meditation. Thus, Buddhahood is complete liberation. All these previous six (three kinds of heaven are included) dharmadhatus still remain within the transmigration (world of suffering). Buddhism harmonized spiritualism and materialism, and gnosticizes them and sublimates them with Sunyata. Thus there is non-spiritualism, non-materialism. But the facts of materialism and spiritualism from man's viewpoint of the world are still there. Thus from the positive Buddhist viewpoint spiritualism and materialism are harmonized, sublimated, and gnosticized by the meditation of Sunyata.

Il terzo tipo è il cielo della non-forma. Gli dei indulgono in una meditazione luminosa puramente spirituale e priva di forma. Questa è la massima forma di meditazione dell'elevato 'io' di Hinduismo o Taoismo. I saggi di queste tradizioni non oltrepassano questo punto. Se desideriamo andare oltre, dobbiamo utilizzare il veicolo del Buddhismo. I buddisti sostengono che questa raffinata luce meditativa è ancora entro il reame di spiritualismo e sottile materialismo. Questa luce deve essere spiegata dalla Vacuità (Sunyata) prima di essere interamente libera. Gli hinduisti mancano di capirlo e cadono nella dualità del Dio e della sua luce meditativa, ritenute entità separate. Questa è puramente la massima e più sottile discriminazione tra spiritualità e materialità.  Il buddista elimina questa dicotomia con il Sunyata della meditazione del non-io. In questo modo, la Buddhità è completa liberazione. Tutti questi precedenti sei (inclusi i tre tipi di cielo) dharmadhatu rimangono tuttora entro la trasmigrazione (il regno della sofferenza). Il buddismo ha armonizzato spiritualismo e materialismo, le ha spiegate e sublimate con la Vacuità. In questo modo esiste il non-spiritualismo e il non-materialismo. Ma i fatti di materialismo e spiritualismo, dal punto di vista umano del mondo, sono ancora lì. Così, dal punto di vista positivo del buddismo, spiritualismo e materialismo vengono armonizzate, sublimate e spiegate mediante la meditazione della Vacuità.

7. In the Arhat dharmadhatu, there is non-materialism and non-spiritualism. He wants to subdue his personality and harmonize with the surroundings of his meditative environment. However, he leaves out negative (evil) dharmas; he purposely avoids them, thus, his non-dualism is limited. He knows the non-self of personality; he also knows a little non-self of dharmas. But he is very frightened of evil dharmas, so cannot penetrate them. Consequently, his harmonization is limited. His Nirvana is called Nirvana with something remaining. Something remains outside of his samadhi. However, this part that remains can not cause him to fall. Unfortunately, he does not use the vajra force to save persons in evil conditions, so we call it Hinayana meaning small heart.

7. Nel dharmadhatu dell'Arhat, esiste il non-materialismo e il non-spiritualismo. Egli (l'Arhat ¡V NdT) desidera controllare la sua personalità e armonizzarla con ciò che circonda il suo ambiente meditativo. Comunque, egli abbandona i dharma negativi (il male); volutamente li evita, così il suo non-dualismo è limitato. Egli conosce il non-io della personalità e conosce anche un poco il non-io dei dharma. Ma è molto spaventato dai dharma negativi, così non li può penetrare. Come conseguenza, la sua armonizzazione è limitata. Il suo Nirvana è chiamato Nirvana con residui. Qualcosa rimane al di fuori del suo samadhi. Comunque, questa parte che rimane non può farlo cadere. Purtroppo, egli non utilizza la forza adamantina (vajra force) per salvare le persone in condizioni negative, così questo si chiama Hinayana, che significa 'piccolo cuore'.

8. The Bodhisattva dharmadhatu has ten stages. They see all dharmas as Sunyata because their view is vast and panoramic. They try to penetrate all evil dharmas to save sentient beings. Some of them achieved a partial Sunyata, while others may not be strong enough to penetrate the evil dharmas so they are purposefully reborn again and again. Many have been in the human state for as long as three kalpas. Still they never give up. But they should return to the meditation seat to make their Sunyata force sharper and more powerful in order to penetrate the evil dharmas fully. Then they can save sentient beings possessing the five poisons of materialism (lust, anger, doubt, pride, and ignorance).

8. Il dharmadhatu del Bodhisattva ha dieci stadi. Essi vedono ogni dharma come Vacuità perché la loro visione è vasta e panoramica. Essi cercano di penetrare ogni dharma negativo per salvare gli esseri senzienti. Alcuni di loro hanno raggiunto una Vacuità parziale, mentre altri non sono forti abbastanza per penetrare i dharma negativi così essi con intenzione rinascono ripetutamente. Molti hanno assunto lo stato umano per almeno tre kalpa. Tuttavia essi non rinunciano mai. Ma dovrebbero ritornare al seggio di meditazione per rendere la loro forza di Sunyata più netta e potente allo scopo di penetrare completamente i dharma negativi. Essi possono salvare gli esseri senzienti che possiedono i cinque veleni del materialismo (lussuria, rabbia, dubbio, orgoglio e ignoranza).

9. Above the four degrees of Arhat, there is the Hinayana Buddha: His meditative force is more complete than the fourth stage Arhat. But he does not attempt to use it to work in the lower realms. But only the Buddha can move the Hinayana Buddha out of his Samadhi. Even a Bodhisattva can not move him.

9. Al di sopra dei quattro gradi dell'Arhat, c'è il Buddha Hinayana . La sua forza meditativa è più completa (di quella) del quarto stadio di Arhat. Ma egli non tenta di usarla per operare nel reami inferiori. Ma soltanto il Buddha può rimuovere il Buddha Hinayana dal suo Samadhi. Persino un Bodhisattva non può spostarlo (dal Samadhi ¡V NdT).

10. The fully enlightened Buddhas have the Samadhi of complete harmonization of dharmas in Sunyata, but he also has the complete supernatural power to save all sentient beings in all realms. This especially includes those who have fallen into the lower realms.

The above ten dharmadhatus are a manifestation of the function of materialism or spiritualism or the non-dualism of these two.

10. I Buddha pienamente illuminati possiedono il Samadhi di completa armonizzazione dei dharma nella Vacuità, ma hanno anche il completo potere sovrannaturale di salvare tutti gli esseri senzienti in tutti i reami. Questo include specialmente coloro che sono caduti nei reami inferiori.

I dieci dharmadhatu sopra (indicati ¡V NdT) sono una manifestazione della funzione di materialismo o spiritualismo o il non-dualismo di questi due.

The Non-Death Yoga is based upon the final achievement of the non-dualism of the Great Perfection or Great Symbolism. Now I will translate the original non-death yoga text imparted to me by Kalu Rinpoche:

Lo yoga della Non-Morte si basa sul raggiungimento finale del non-dualismo della Grande Perfezione o Grande Simbolismo. Adesso tradurrò il testo originale dello yoga della non-morte impartitomi da Kalu Rinpoche :

First, one should get the initiation from a Guru and complete the preliminary practices. The text in Chinese translated from Tibetan is hereby rendered in English as follows:

Per prima cosa, si dovrebbe ottenere l'iniziazione da un Guru e completare le pratiche preliminari. Il testo in cinese tradotto dal tibetano è perciò reso in inglese come segue :

One must visualize oneself as the yidam. The yidam must be a heruka. The heruka must surely embrace his dakini. One should first try to distinguish whether the heruka and dakini are identical to the mind or are different. If they are different, then when mind contains some delusions, where do they come from? Also, where do the delusions disappear to? If they remain, where is it that they remain?

Is the body identical to the yidam? or is the body identical to the mouth? Or is the body identical to the mind? Or is the dakini identical to the mind? If the yidam and dakini are identical to the mind, besides the mind is there any other mind? If the yidam and dakini together are not identical with the mind, then is either one of them, alone, identical with the mind? or are both not identical with the mind?

Ci si deve visualizzare come yidam. L'yidam deve essere un heruka, L'heruka deve sicuramente abbracciare la sua dakini. Si dovrebbe dapprima tentare di distinguere se heruka e dakini siano o meno identici alla mente. Se sono differenti, allora quando la mente contiene delle convinzioni errate, da dove derivano ? Anche, verso dove le convinzioni errate scompaiono ? Se rimangono, dov'è che restano ?

Il corpo è identico all'yidam ? O il corpo è identico alla bocca ? O il corpo è identico alla mente ? O la dakini è identica alla mente ? Se yidam e dakini sono identici alla mente, oltre alla mente esiste una altra mente ? Se yidam e dakini insieme non sono identici alla mente, allora è l'uno o l'altro di loro, da solo, identico alla mente ? Oppure entrambi non sono identici alla mente ?

If both are not identical to the mind, then when we visualize the yidam with the mind, is this visualization inside or outside of the mind? Or in between the yidam and the mind?

The above practice is much more than intellectual conceptualization; one must experience the realization. If we have mind, then we can visualize the yidam. If there is no mind, then who can visualize the yidam?

Se entrambi non sono identici alla mente, allora quando visualizziamo l'yidam tramite la mente, questa visualizzazione è all'interno o all'esterno della mente ? Oppure (è collocata ¡V NdT) tra l'yidam e la mente ?

Questa succitata pratica è molto più di una concettualizzazione intellettuale; si deve far esperienza della realizzazione. Se abbiamo la mente, allora possiamo visualizzare l'yidam. Se non esiste la mente, allora chi può visualizzare l'yidam ?

Suppose we have determined that there is a mind. If mind has death, then in what manner and by what method is this process undergone? There is no such process which we have seen or heard as death of mind. This is the determination of the non-death of the mind.

When mind is non-death, does the body still die? Since the body is visualized as the yidam by the mind, then if mind is non-death, how can the body die? If the flesh body dies, the mind in the bardo state visualizes the yidam which is the Sunyata light body and arises again. How can this Sunyata body die? Therefore, we may conclude that because the mind is non-death, the body is also non-death. One must have this determination of mind and body identification.

Supponiamo di aver determinato che esiste una mente. Se la mente può morire, allora in che modo e mediante quale processo ciò viene patito ? Non esiste tale processo che abbiamo visto o udito come la morte della mente. Questa è la determinazione della non-morte della mente.

Quando la mente è non-morte, il corpo ancora può morire ? Poiché il corpo viene visualizzato come yidam dalla mente, quindi se la mente è non-morte, come può il corpo morire ? Se il corpo carnale muore, la mente nello stato intermedio (bardo) visualizza l'yidam che è il corpo di luce della Vacuità, e risorge nuovamente. Come può questo corpo di Vacuità morire ? Perciò, possiamo concludere che poiché la mente è non-morte, anche il corpo è non-morte. Si deve possedere questa determinazione nell'identificazione di mente e corpo.

Again, when we visualize the yidam with all his gestures, ornaments, clothes, etc. it seems as if something is there. But this something has no more substance than a dream. One may dream of a house, occupied with people, some playing, some quarreling, some ill, but when we awake, we feel that there is nothing at all. The yidams are visualized in this dream-like manner. They are merely mind-made projections, phantoms.

In order to know there is non-death or to visualize the body as non-death, we must have the determination that mind is the yidam, body is the mind; therefore both body and mind are non-death. This is more than mere conception, one must have the meditative force to get the realization of this great tantric fact.

Nuovamente, quando si visualizza l'yidam con tutti i suoi gesti, ornamenti, abiti, ecc, sembra come se ci sia qualcosa (presente - NdT). Ma questo 'qualcosa' non ha più sostanza di un sogno. Si può sognare una casa occupata da persone, qualcuna che gioca, qualcuna che litiga, qualcuna ammalata, ma quando ci si sveglia, percepiamo che non esiste proprio nulla. Gli yidam vanno visualizzati in questo modo onirico. Essi sono soltanto proiezioni mentali, fantasmi.

Allo scopo di conoscere la non-morte o visualizzare il corpo come non-morte, dobbiamo possedere la determinazione che la mente è l'yidam, il corpo è la mente; perciò, sia il corpo sia la mente sono non-morte. Questo è più che una semplice concezione; si deve possedere la forza meditativa per ottenere la realizzazione di questo massimo fatto tantrico.

Again, if mind is Sunyata there is no birth, no abiding, no destruction; hence mind cannot die; therefore, body cannot die. The mind has no birth, no death, no abiding. The yidam is identical to the mind in all activities--walking, standing, sitting, sleeping, etc. They are never separate. Because the mind has no death, the yidam body also has no death.

Nuovamente, se la mente è Vacuità (Sunyata), non c'è nascita, nessun dimorare, nessuna lisi; per cui la mente non può morire; perciò il corpo non può morire. La mente non ha nascita, morte, dimorare. L'yidam è identico alla mente in ogni attività: camminare, stare in piedi, sedere, dormire, ecc. Non sono mai separati. Siccome la mente non ha morte, anche il corpo dell'yidam non ha morte.

This is the end of the original translation.

Now I will give a summary of the original text, consisting of 9 steps:

Questa è la fine della traduzione originale.

Adesso farò una sintesi del testo originale, che consiste in 9 passaggi :

1.Visualize the yidam and dakini. Visualizzare yidam e dakini.

2.Visualize whether the yidam body and the mind are identical or different. Visualizzare se il corpo e la mente dell'yidam sono identici o differenti.

3.Try to determine if the yidam's mind is outside or inside or between the two. Cercare di determinare se la mente dell'yidam è all'interno o all'esterno o tra le due (posizioni).

4.Try to determine if the mind has death or not. Cercare di determinare se la mente può morire o meno.

5.Try to determine if the yidam body has death or not. Cercare di determinare se il corpo dell'yidam può morire o meno.

6.The mind is kept in the Sunyata-light and from this the yidam arises. Since this yidam body comes from the Sunyata-light, how can it die? La mente viene mantenuta nella luce della Vacuità e da questa sorge l'yidam. Poiché il corpo dell'yidam deriva dalla luce della Vacuità, come può morire ?

7.Visualize the yidam body to be the same in nature as a dream. Think that the dream body has no death.Visualizzare il corpo dell'yidam della medesima natura di un sogno. Pensare che il corpo onirico non può morire.

8.Determine that the yidam body and the mind are identical. Determinare che il corpo dell'yidam e le mente sono identici.

9.Determine that the mind is non-death, therefore the yidam body is non-death. Determinare che la mente è non-morte, perciò il corpo dell'yidam è non-morte.

Next are corrections and additions regarding the Non-Death Yoga derived from my practical experiences. When practicing the non-death yoga one should not think of death. In the original text that is in bold print, it mentions that the flesh body dies, then the yidam body is born in the Sunyata light. I thought this was a mistake for all sentient beings in the transmigration to have this kind of experience. This is merely rebirth doctrine and should be eliminated when practicing the non-death yoga. One should never think that the flesh body dies. But emphasize that the body is the mind, and the mind is the body. Thus because the mind does not die, the body does not die.

Qui di seguito elenco correzioni e aggiunte relative allo Yoga della Non-Morte, derivate dalle mie esperienze pratiche. Quando si pratica lo yoga della non-morte, non si dovrebbe pensare alla morte. Nel testo originale, che è in carattere grassetto, si menziona che il corpo carnale muore, quindi il corpo dell'yidam nasce nella luce della Vacuitò. Ho ritenuto che questo fosse un errore per tutti gli esseri senzienti nel (ciclo della) trasmigrazione avere questo tipo di esperienza. Questa è mera dottrina della rinascita e dovrebbe essere eliminata quando si pratica lo yoga della non-morte. Non si dovrebbe mai pensare che il corpo carnale muoia. Bensì enfatizzare che il corpo è la mente e la mente è il corpo. Così, poiché la mente non muore, il corpo non muore.

An additional practice should connect with time. Una ulteriore pratica dovrebbe collegarsi nel tempo.

Death has a corresponding relationship with time. We must make time continuous, with no past, no present, and no future. Since body and mind have no dualism, neither can there be a dualism between past and future. Today is the tomorrow of yesterday, and the yesterday of tomorrow. The three periods are in oneness. In the past there is no death; in the future there is no birth. We cannot say that the sunrise is rebirth or that the sunset is death; actually they are the same. The sun itself has not changed. But the human being always depends on the sunrise to begin his day or sunset to end the day. Actually we should not say that the past died. Sometimes I feel like I am as happy as those old ancient sages, I do not think that they have died, or that the time died, or that we are behind them. In the future there is no birth. I passed 25 years in the Kalimpong India hermitage, but it seems just like a few minutes. The three periods are always in oneness. If my meditation can enable me to abide on the oneness of the three periods, how could the body die? The mind is no death, time has no death, there is no death of yesterday. There is no birth of tomorrow. No birth of the future, no death of the past. The present is not isolated in time. Who can say which moment is the present? It is always connected with the past and the future, moment after moment. Likewise the past and the future can never be isolated. Who can say what is birth? What is death? What is abiding? All these are merely human ignorance.

La morte ha una corrispondente relazione con il tempo. Dobbiamo rendere continuo il tempo, senza passato, senza presente e senza futuro. Poiché il corpo e la mente non possiedono dualismo, parimenti non esiste dualismo tra passato e futuro. Oggi è il domani di ieri, e lo ieri di domani. I tre periodi sono unitari. Nel passato non c'è morte; nel futuro non c'è nascita. Non possiamo dire che l'alba è la rinascita e il tramonto è la morte; in realtà sono la stessa (cosa). Il sole stesso non è cambiato. Ma l'essere umano dipende sempre dall'alba per iniziare la sua giornata o del tramonto per terminare la giornata. In realtà non dovremmo dire che il passato è morto. Talvolta mi sento di essere felice come quegli antichi vecchi saggi, non ritengo che siano morti, o che il tempo sia morto, o che siano dietro di me. Nel futuro non c'è nascita. Ho trascorso 25 anni nell'eremitaggio indiano di Kalimpong, ma sembrano proprio pochi minuti. I tre periodi sono unitari. Se con la mia meditazione posso consentirmi di dimorare nell'unicità dei tre periodi, come può il corpo morire ? La mente è priva di morte, il tempo è privo di morte; non esiste la morte dello ieri. Non esiste la nascita del domani. Nessuna nascita del futuro, nessuna morte del passato. Il presente non è isolato nel tempo. Chi può dire quale momento sia il presente ? E' sempre collegato al passato e al futuro, momento dopo momento. Parimenti, il passato e il futuro non possono mai essere isolati. Chi può dire cosa sia la nascita ? Che cosa è la morte ? Che cosa è il dimorare (nell'esistenza ¡V NdT) ? Tutte queste cose sono soltanto ignoranza umana.

There are some additional practices which I have used in my own experience. Esistono alcune pratiche addizionali che ho utilizzato nella mia personale esperienza.

Sometimes I visualize that my body is as vast as the Dharmakaya and this visualization of Dharmakaya is made by my mind. So how can this body die? If this Dharmakaya dies, where would we bury this great corpse? Sometimes I visualize my yidam body being as small as a particle of dust or as fine as the hair of a horse tail. If this small body dies, how does it die?

Again when I use my mind to visualize the Dharmakaya, then his Dharma body and my mind have no differentiation. My flesh body is in the center of the Dharma body and has been visualized as a mind of wisdom lamp; then my flesh body and my visualized mind have no differentiation also. Hence there are two folds of body and mind, outwardly and inwardly. Neither of them has death. If one really follows the text and my additional practice, he will surely get the attainment of non-death yoga.

Talvolta visualizzo che il mio corpo sia vasto come il Dharmakaya e questa visualizzazione del Dharmakaya è resa dalla mia mente. Così come può morire questo corpo ? Se questo Dharmakaya muore, dove seppelliremmo questo enorme cadavere ? Talvolta visualizzo il corpo del mio yidam piccolo come una particella di polvere o così sottile come il pelo di una coda di cavallo. Se questo piccolo corpo muore, come muore ?

Nuovamente, quando utilizzo la mia mente per visualizzare il Dharmakaya, allora il suo (dell'yidam ¡V NdT) corpo di Dharma e la mia mente sono privi di differenziazione. Il mio corpo carnale è nel centro del corpo di Dharma ed è stato visualizzato come il centro di una potente lampada; quindi anche il mio corpo fisico e la mia mente visualizzata non presentano differenziazioni. Per cui esistono due strati di corpo e mente, all'esterno ed all'interno. Nessuno dei due conosce la morte. Se si segue fedelmente il testo e le mia pratica addizionale, si otterrà certamente lo yoga della non-morte.

********

Nota. Tradotto dall'inglese all'italiano da Jampa Namgyal a Milano, Italia, nel dicembre 2015 per ripagare la gentilezza di Guru Chen e di Guru Lin.

Note. Translated from English into Italian by Jampa Namgyal in Milan, Italy, in December 2015 to repay the kindness of Guru Chen and Guru Lin.

 

[Home][Back to main list][Back to Chenian][Go to Dr. Lin's works]